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Storia del comune di Torrazzo

Le origini di Torrazzo (Torraccio, in dialetto Tòras ed anticamente Thurrias, che significa torre) sono antichissime, a partire dal nome di origine Celto-Ligure che evoca la presenza di un antico torrione posto a guardia della zona e poi incorporato nel campanile della chiesa.
Le ricerche storiche, la toponomastica e la tradizione locale portano ad affermare che Torrazzo era probabilmente diviso in tre “castelli” (Castello, Castellazzo e Castelletto) rivolti verso il Biellese, unico paese Salasso sul versante orientale della Serra e dunque ostile ai paesi Ittimuli presenti tra i torrenti Olobbia, Viona ed Elvo. Testimonianze certe sono i ritrovamenti di embrici romani, cocci, vasi e pietre sepolcrali risalenti al I o II secolo d.C., effettuati nel giugno del 1955 in concomitanza con gli scavi per la realizzazione del nuovo acquedotto in regione Chiusure , nome che porta inoltre ad immaginare una possibile regimazione delle acque del laghetto di Aprè.
La tradizione vuole che il grande condottiero Cartaginese Annibale, in viaggio nel 218 a.C. dalla Valle d’Aosta verso Vercelli, allorché scavalcò la Serra per impossessarsi dell’oro della Bessa, si insediò e presidiò il torraccio. Durante il Medioevo Torrazzo appartenne alla Castellata di Burolo e quindi alla dipendenza del Vescovo di Ivrea; passò successivamente sotto l’influenza del libero comune di Vercelli (sec. XII-XIII), ai Marchesi Avogadro (sec XV e XVI) che lo cedettero poi ai Conti Perrone di San Martino (sec. XVII) ed infine ai Conti Castelnuovo di Vercelli (sec. XVIII). Nel 1723 il feudo torrazzese venne ceduto al Regio Demanio ed il re Vittorio Amedeo II investì il figlio Carlo Felice quale ultimo Conte di Torrazzo.
Tra il 1943-’45 fu teatro di sanguinose lotte tra truppe partigiane e nazifasciste; parecchi furono i torrazzesi trucidati, ricordiamo fra tutti il martirio dell’allora neo Parroco Don Francesco Cabrio, fucilato alle spalle dopo il suo intervento in favore della liberazione di alcuni ragazzi del paese, scovati fra i boschi e fatti prigionieri dai tedeschi.
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